Viaggio nelle città termali 5 – Rubrica “la nostra salute”

 

BACEDASCO

 

   Dopo aver passato in rassegna proprietà curative, risorse, strutture e iniziative promozionali delle “capitali” del termalismo parmense – Tabiano, Salsomaggiore, S. Andrea e Monticelli – il nostro viaggio termina con uno sconfinamento fuori provincia.

      Meta è la vicina Bacedasco, località del piacentino posta a soli quattordici chilometri da Fidenza.

 

Una matrice remota

   Il primo impatto è inatteso: l’etimo “Bacedasco” pare risalire all’epoca longobarda e potrebbe significare “terra delle acque”.

   Leggenda? Storia? Non ci è dato di saperlo, e questo alone di mistero che impercettibilmente si respira aggiunge fascino alla maestosità del luogo.

   Ma la “Storia” ha bisogno di dati. Ecco allora le prime notizie sullo sfruttamento delle acque: datano 1820, anno in cui venne costruita una baracca dotata di qualche vasca per bagni, mentre è del 1873 l’inizio dell’attività del primo pionieristico stabilimento. Sono di quegli stessi anni le ricerche scientifiche del professor Korner, volte a stabilire la composizione chimica delle acque, mentre un importante riconoscimento ufficiale viene conferito nel 1900, in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi.

   In seguito non vi è molto da segnalare, se non un periodo piuttosto travagliato, con una serie di brusche interruzioni dell’attività.

   Il definitivo rilancio, con significativi successi, risale alla prima metà degli anni Cinquanta.

   Il resto appartiene ormai alla cronaca.

 

Bacedasco oggi

   Le acque di Bacedasco sono classificabili come “sulfuree-salsobromoiodiche”.

Sgorgano da 10 differenti fonti e sono indicate nelle malattie croniche dell’apparato respiratorio (asma bronchiale, bronchite cronica, bronchite asmatica), nelle malattie otorinolaringoiatriche (riniti, faringiti, laringiti, otiti), nelle patologie osteoarticolari (artropatie croniche, reumatismi cronici, esiti di traumi), nelle affezioni cutanee (acne, eczemi, psoriasi, seborrea), nelle malattie del ricambio (endometriti, annessiti, sterilità secondaria), nelle patologie dell’apparato urogenitale (calcolosi renale, cistiti, prostatiti), nelle piccole insufficienze epatiche e nelle malattie dell’apparato cardiovascolare.

   Oltre alle prestazioni propriamente “termali” (cure idropiniche, fanghi, bagni, irrigazioni, inalazioni, humages, ecc.), Bacedasco è attrezzata per fornire terapie di tipo riabilitativo o antalgico, che si affiancano e sono complementari alla cura vera e propria.

   La stazione è aperta da aprile a ottobre, e gode di un’invidiabile situazione climatica. Posta in un ampio parco completamente recintato, dove flora e fauna si sviluppano allo stato spontaneo, è raggiungibile unicamente a piedi o con l’ausilio di un trenino.

   La circolazione degli autoveicoli, da sempre opportunamente vietata, salvaguarda l’ambiente e consente ai curandi il massimo relax.

   Presto, all’interno del parco, sarà ultimato un campo da golf, un’innovazione estremamente significativa che proietterà la stazione in una dimensione nuova, senza peraltro snaturare le attuali caratteristiche.

Le presenze

 

   Per ciò che concerne l’andamento delle presenze, esso appare, negli ultimi anni, in modico aumento, anche se c’è da tener presente un certo “inquinamento” dei dati dovuto alle presenze Inps che, in quanto assegnate d’ufficio a differenza di quelle Usl, non costituiscono certo un campione molto attendibile di quella che è la volontà del pazente.

   Le regioni maggiormente rappresentate sono l’Emilia occidentale, la Lombardia e la Liguria, le altre seguono in percentuale decisamente minore.

   Per quanto riguarda l’età dei curandi, siamo in presenza di un’utenza “mista”, la distribuzione tra le varie fasce è particolarmente omogenea, una differenziazione è possibile solo in rapporto alle diverse patologie.

   E’ difficile, oggi come oggi, valutare le prospettive di sviluppo delle Terme, in quanto l’ingresso dell’attuale gestione è relativamente recente.

Appare tuttavia evidente l’importanza del già citato campo da golf, che indubbiamente aprirà un interessante capitolo nella storia della stazione piacentina.

 

 

Le fonti

 

Alberoniana

Disintossicante, indicata per le malattie del fegato e della pelle.

Amussia

Diuretica, disintossicante, dimagrante.

Fedelina

Per le malattie del cavo orale e dei denti.

Ipergea

Ricostituente.

Ipogea

Ricostituente.

Korneriana

Per le malattie dell’apparato oro-faringeo-respiratorio e genitale femminile.

Nuova

Per le malattie della pelle e disintossicante.

Piazzale

Per le malattie dell’apparato digerente, della pelle e della colecisti non calcolotica.

Pliocenica

Diuretica, indicata nelle calcolosi renali, cistiti, prostatiti, ecc.

S. Lorenzo

Digestiva, disintossicante del fegato, cura del diabete.

Fonti del fango

Per le malattie artroreumatiche e malattie della pelle.

 

Lorenza Pellegrini (Qui Parma, Supplemento della Gazzetta di Parma, dall’ 11 al 17 ottobre 1990)