Guardare
con occhi attenti la produzione di un artista si rivela sempre un’esperienza, un
incontro che in qualche modo segna.
Noemi, il cui nome significa – non a caso? – gioia e delizia, mette in campo
tutta se stessa… sogni, aspirazioni, talento, applicazione…e, con grinta ed
estrema decisione, come se già in partenza conoscesse esattamente il punto
d’approdo, offre a noi la sua particolare percezione della realtà.
E’ un intimo svelarsi, il suo personale modo di dire “Eccomi!” al mondo.
Ecco quindi che i pensieri, le fantasie, i voli della mente si materializzano,
trasformandosi in intensi quadri o in studiate elaborazioni grafiche.
E’ un universo in massima parte concreto, quello di Noemi.
L’artista predilige, nel suo particolare percorso, la raffigurazione del nudo
femminile, anche se non disdegna altri temi.
Le sue figure paiono uscite da un delicato bozzolo, e noi le percepiamo, pur se
talvolta le vediamo di spalle, sempre fondamentalmente inquiete e misteriose.
Forse perché questa è l’intrinseca natura dell’essere donna, che la Bolzi coglie
– anche per il vantaggio di appartenere a tale sfera – con pienezza ed
efficacia, puntando decisa allo scopo. E, in ciò, al pari dell’essenzialità dei
corpi, giocano una parte molto importante pure gli sfondi, con colori
“passionali” che catturano e trasportano, imprigionandolo, l’acuto osservatore
all’interno del quadro stesso.
Quest’uso del colore, che talvolta dà vita e talvolta evoca tristezza – e che in
ogni caso incatena l’occhio – emerge altresì nei paesaggi.
E’
un perdersi e un ritrovarsi in una dimensione fantastica.
Noemi ci traghetta dall’altra parte, invitandoci a seguirla senza avere paura.
E’ questo, forse, uno dei sensi più profondi racchiusi nel concetto stesso di
arte: l’abbandonarsi in maniera totale, l’affidarsi a chi sa vedere “oltre”, il
lasciarsi alle spalle la razionalità che accompagna la vita di tutti i giorni
per inseguire un sogno, il sogno di altri che può divenire anche nostro.
La Bolzi lo sa bene, e, attraverso i suoi paesaggi, ci fa staccare un biglietto
per un viaggio che si desidererebbe di sola andata, perché il suo mondo,
deformato ma ancora ben riconoscibile, evoca sensazioni di piacere e appagante
serenità.
Ma, come
in tutte le situazioni della vita, il ritorno è d’obbligo.
Noemi ci
offre allora un’ulteriore interessante strada da percorrere, quella della
grafica.
S’intuisce nei suoi lavori un mix che comprende studio, lavoro, sperimentazione
e gioco.
Lo
sguardo è sicuramente volto al futuro, strizzando però l’occhio ai maestri che
hanno fatto storia.
Ora
aspettiamo l’artista a nuove prove, per continuare ad esplorare, con “gioia e
delizia”, orizzonti sempre diversi, inconsueti e originali.
Noemi saprà prenderci per mano e, aprendoci il suo cuore, ci condurrà verso
nuovi, invitanti approdi.
04/09/2007
Lorenza Pellegrini
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